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Meteo e non solo a Rocca Priora e Castelli Romani
Le agenzie metereologiche come il NOAA usano le anomalie delle temperature nella regione NINO3.4 (5S-5N. 170W-120W) del Pacifico equatoriale per determinare la presenza di condizioni El Nino, La Nina o ENSO neutrale (né El Nino né La Nina). Altre agenzie usano invece i dati di temperatura superficiali pe la zona NINO3 (5S-5N. 150W-90W). Potete vedere qui sotto la mappa delle zone utilizzate:
Sulla base dei dati settimanali delle regioni NINO3.4 e NINO3, durante la settimana centrata nel 13 luglio, si è rilevato che le anomalie di temperatura superficiali di entrambe le regioni, sono scese fino ad un valore di -0,6°C, che è un pizzico inferiore allo -0,5°C considerata la soglia oltre la quale si considera il Pacifico in condizioni La Nina.
Se le anomalie di temperatura perdureranno per un buon numero di mesi, il NOAA dichiarerà “ufficialmente” che il Pacifico è in condizioni La Nina.
Come El Nino, anche La Nina tipicamente ha il suo massimo picco nei mesi che vanno da novembre a gennaio e viste le condizioni di temperatura subacquee, la probabilità che ciò avvenga è piuttosto elevata:
I grafici precedenti includono, nella parte alta una serie temporale delle anomalie di temperatura superficiali ricavate dal NOAA su base settimanale e nella parte bassa l’evoluzione di El Nino 2015/16 comparata con quella del 1997/98. L’anomalia è calcolata rispetto alla media 1981-2010.
Secondo i dati settimanali del NOAA, la transizione da El Nino a La Nina è leggermente in ritardo nella zona NINO3.4 e perfettamente in linea nella zona NINO3.