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06/07/2016
Teoria della Piccola Era Glaciale

Teoria della Piccola Era Glaciale

Di James A. Marusek, Fisico in pensione della marina militare statunitense

INTRODUZIONE

Il sole sta attraversando un periodo di cambiamento di stato, E’ possibile che questo periodo possa essere la cuspide della prossima Piccola Era Glaciale. Per periodi di diversi secoli, è stata accertata la relazione tra sole quieto e clima brutalmente freddo sulla Terra (riferiti come Piccole Ere Glaciali). Ma l’esatto meccanismo dietro questa relazione è sempre rimasto avvolto nel mistero.

Oggi è un epoca di illuminismo scientifico, siamo equipaggiati con moderni strumenti per misurare sottili cambiamenti con estrema precisione. Perciò diventa importante provare ad afferrare questi elementi naturali che guidano il cambiamento climatico e modellare l’evoluzione delle teorie che descrivono il meccanismo dietro la formazione delle Piccole Ere Glaciali.

Il Sole cambia con il tempo. Ci sono periodi lunghi decenni in cui il Sole è molto attivo magneticamente, producendo moltissime macchie solari. Questi periodi sono noti come Solar Grand Maxima. E poi ci sono periodi in cui il sole è molto debole, producendo pochissime macchie solari. Questi periodi sono noti come Solar Grand Minima. Questi ultimi corrispondono precisamente ai periodi freddi ed oscuri chiamati Piccole Ere Glaciali. Naturalmente ci sono anche situazioni intermedie.

Durante la maggior parte del XX secolo, il sole si è trovato nello stato di massima attività. Ma improvvisamente, a partire da luglio 2000 questo stato si è interrotto in maniera brusca con una serie di sei massicce esplosioni in sequenza. Ognuna di queste esplosioni ha prodotto un flusso di protoni maggiore di 10.000 pfu con energia maggiore di 10MeV. La prima è avvenuta proprio nel luglio 2000. A seguire, le altre avvennero a novembre 2000. Settembre 2001, due a novembre 2001 e l’ultima a ottobre 2003, segnando il passo del cambiamento. Da allora non vi sono più state esplosioni di tale portata. Di seguito ad ottobre 2003, l’indice Ap solare è crollato a livelli mai registrati prima (la prima registrazione è del 1932). L’attuale ciclo solare, il numero 24, è molto debole. Ancora non debole abbastanza da essere chiamato Solar Grand Minimum, ma molto vicino. Siamo all’analogo del periodo conosciuto come “Minimo di Dalton”. Ma è solo il primo ciclo dopo un Grande Massimo.

Mentre passiamo dal Solar Grand Maximum, che ha caratterizzato il XX secolo, ad un periodo di quiete magnetica simile al Minimo di Dalton (~1798-1823), abbiamo l’opportunità di studiare i cambiamenti dei parametri solari durante la transizione.

Propongo due meccanismi responsabili primariamente per le condizioni di Piccola Era Glaciale. Questi due meccanismi sono La Teoria delle Nuvole e la Teoria del Vento. Al Cuore della Teoria delle Nuvole vi sono i raggi cosmici galattici, mentre al cuore della Teoria del Vento vi sono i cristalli di polvere di ghiaccio. Durante le Piccole Ere Glaciali vi è un incremento della nuvolosità a bassa quota che causa un genereale raffreddamento ed un alterazione della Corrente a Getto che porta l’aria fredda dalle alte latitudini alle regioni di media latitudine.

Le Piccole Ere Glaciali non sono solo caratterizzate da temperature più fredde ma anche da uno spostamento nella circolazione globale dei venti e delle correnti a getto. Si producono le condizioni responsabili di grandi alluvioni e di grandi siccità. Si alterano i cicli stagionali producendo molta irregolarità ed una conseguente difficoltà nel far crescere le colture. La circolazione alterata impatta sullo sviluppo di massicci uragani e tempeste tropicali. Così, nel passato, le condizioni di Piccola Era Glaciale, hanno causato raccolti scarsissimi, fame, epidemie, migrazioni, guerre ed enormi sollevamenti politici.

Il documento completo è qui.

Leggete con cura soprattutto l’appendice A che cataloga gli estremi climatici durante il Minimo di Maunder. Siamo all’inizio di un Grand Minimum, solo il tempo potrà dire se sia di tipo Dalton o Maunder.

Nel frattempo però assistiamo ad una caduta delle temperature quasi senza precedenti.

L’anomalia per il mese di giugno si è assestata a +0,34°C in discesa di 0,21°C rispetto a maggio. Questo ci dà una caduta di temperatura bimestrale di -0,37°C, la più grande dal febbraio 1988 che registrò -0,43°C.

Ma la caduta bimestrale ai tropici è ancora più significativa: -0,56°C. La più grande mai registrata! La seconda è del giugno 1988 pari a 0,55°C, anche in quel caso dopo un evento El nino.

L’anomalia di giugno è ben al di sotto della soglia tratteggiata in rosso che rappresenta la discesa minima per far sì che il 2016 non sia l’anno più caldo di sempre.

E come conferma dell’influenza solare sul clima, i dati NSIDC riportano che dal 2006 al 2016, i ghiacci marini sono stati incredibilmente stabili nonostante un massiccio aumento della CO2 in atmosfera. Infatti l’aumento di ghiacci nell’antartico ha leggermente superato la perdita di ghiacci artica tanto da stabilire un trend leggermente positivo.

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