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Meteo e non solo a Rocca Priora e Castelli Romani
Le temperature superficiali sono cambiate drasticamente a partire dall’inizio dell’anno. Notare in particolare il pattern ad onde di acque fredde nel Pacifico centrale.
Il collasso di El Nino in quelle acque è continuato per tutta la primavera e dovremmo avere condizioni La Nina ben consolidate per l’autunno di quest’anno. E così come El Nino ha avuto conseguenze pesanti per il clima del pianeta, altrettanto avverrà con l’affermarsi tra qualche mese della Nina. Come si può vedere la maggior parte dei modelli prevedono tali condizioni quasi all’unisono.
Inoltre numerosi modelli indipendenti prevedono uno scenario anche più intenso, con una Nina che persisterà per il 2017 ed andrà anche oltre. Quindi non tanto un evento breve ma intenso, ma moderato e duraturo.
D’altronde la quantità di acqua fredda sommersa che deve emergere, è impressionante quanto lo era quella di acqua calda quando si formò quello che ormai è considerato uno dei El Nino più forti degli ultimi 50 anni.
Le conseguenze si sono viste soprattutto sulla quantità di ghiacci marini planetari, che hanno recentemente toccato un minimo piuttosto pesante, ma che ora sono già in recupero:
In questo senso, l’attività solare continua ad aiutare il raffreddamento del pianeta:
Come visione d’insieme, notare come l’attività è andata decrescendo dagli anni 80 ad oggi, arrivando a dei livelli simili a quelli molto freddi di inizio secolo. E se qualcuno avesse ancora dubbi sull’influenza del sole, basta ricordare che gli anni 70 sono stati gli anni in cui si parlava dell' avvento di una nuova era glaciale, e guarda caso hanno corrisposto all’unico ciclo da quasi un secolo ad essere molto debole.Ma niente in confronto a quello che sta accadendo adesso al nostro sole!