Continua la serie degli aggiornamenti sulla situazione El Nino/La Nina.

Finalmente le anomalie delle temperature superficiali della zona più orientale del Pacifico (NINO1+2) sono azzerate. Le zone NINO3 e NINO3.4 dovrebbero seguire a breve.

Sia il Servizio meteorologico australiano che il NOAA hanno diramato un allerta “La Nina” per la stagione 2016/17. Teniamo conto che, in ogni caso, siamo ancora in una fase di “El Nino”.

Il modello matematico usato dal NOAA prevede la formazione nei prossimi mesi di una ”La Nina” moderatamente forte che si formerà durante l’estate.

Vediamo ora un aggiornamento sull’evoluzione del decadimento di El Nino ed in particolare il suo andamento paragonato ai fenomeni del 1982/83 e 1997/98.

La figura seguente mostra le anomalie di temperatura settimanali per le zone El Nino più usate del Pacifico Equatoriale. Da ovest ad est le regioni sono:

    NINO4 (5S-5N, 160E-150W - la regione più occidentale)

    NINO3.4 (5S-5N, 170W-120W - la regione più usata)

    NINO3 (5S-5N, 150W-90W)

    NINO1+2 (10S-0, 90W-80W - la più orientale vicino alle coste del Perù)

Già dall’esame di questi grafici si riesce a capire che El Nino di quest’anno è stato un fenomeno più occidentale, che ha riguardato la zona centrale del Pacifico, mentre El Nino del 1997/98 è stato connotato da una maggiore intensità orientale.

E’ sempre interessante anche osservare una comparativa con gli andamenti dei vari El Nino sovrapposti:

Da questi grafici risulta lampante la mancanza di forza del correte El Nino nella zona costiera peruviana (NINO1+2)

Termino con l’attuale condizione degli oceani. Come si può vedere, il famoso Blob caldo del Nord Pacifico è quasi del tutto sparito, mentre prende sempre più forza la macchia fredda del Nord Atlantico che interessa le nostre regioni in maniera molto diretta, andando a interferire pesantemente sul flusso caldo della Corrente del Golfo che riscalda le regioni nord europee.