Questa settimana parliamo di caldo.

Eh si, perché un fenomeno come quello che sta avvenendo nel pacifico non si vedeva da parecchi anni. Naturalmente il riferimento è al potentissimo El Nino che sta flagellando le coste peruviane accompagnato da un’anomalia positiva nel nord pacifico che, nel complesso ha trasformato tutto il più grande bacino d’acqua del pianeta Terra in un enorme pozza calda:

Questo è il report del BOM (Bureau of Meteorology) australiano:

“Un forte El Nino nel Pacifico ed un indice IOD positivo nell’Oceano Indiano stanno dominando il clima dei paesi che si affacciano in questi oceani.

Nell’Oceano Pacifico centrale le temperature superficiali (SST) continuano a salire, anche se ad un passo inferiore rispetto a quello che tenuto nei mesi precedenti. Tutti gli indici EL Nino sono stati superiori a +1°C per 11 settimane consecutive, eguagliando il record precedente. Ulteriori fenomeni ventosi nei tropici indicano che un ulteriore riscaldamento è del tutto possibile. Tutti i modelli indicano che un El Nino forte continuerà a persistere fino alla fine dell’anno, prima di un declino durante il primo quarto del 2016.

I modelli climatici internazionali suggeriscono inoltre che l’indice IOD (un equivalente dell’indice ENSO ma per l’oceano indiano sempre accoppiato ai fenomeni di EL Nino) persisterà in territorio positivo fino alla fine di novembre, per poi declinare rapidamente quando i monsoni si sposteranno verso sud spazzando l’area interessata da questo indice. Per il mese di ottobre l’indice IOD si è assestato su una media di +1°C, valore che non si vedeva da un decennio.”

Ed ecco l’ensemble dei modelli per la zona ELNINO 3.4 che ci mostrano come questo mostro continuerà ad influenzare il clima planetario fino alla prossima estate:

mentre l’indice IOD decadrà rapidamente entro fine anno:

Ed ecco i grafici che mostrano l’incredibile potenza di questo El Nino:

Il risultato di tutto questo inizia a farsi sentire pesantemente sulle temperature globali in rapida crescita rispetto ai valori segnati negli scorsi anni anche dalle misure satellitari:

La Grande Pausa è, per il momento destinata ad accorciarsi o a scomparire. Non ci resta che aspettare con ansia l’arrivo della futura La Nina che riporterà le condizioni climatiche planetarie a valori più consoni.