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Meteo e non solo a Rocca Priora e Castelli Romani
Solo i dati continuamente e ripetutamente falsificati dei vari NOAA/NCDC, NASA/GISS e MetOffice/Hadley/CRU ci dicono che il global warming continua a crescere. La Grande Pausa è stata semplicemente calcolata via.
Le misure satellitari non alterate della temperatura della bassa troposfera sia dai set di dati RSS che UAH, fino a settembre 2015 non mostrano alcun segno di temperature record sin dai tempi di El Nino 1998 e tantomeno da El Nino del 2010.
Guardando i grafici ci si accorge che non c’è nulla riguardo a record di temperature sin dal 1998, nessun record nel 2010 e nessun record nel 2014. Questo è lampante per chiunque abbia una minima e salutare comprensione di meteorologia.
Persino i “riscaldanti” macina numeri al NOAA mostrano questo semplice fatto tramite gli aggiornamenti mensili sul loro sito, anche se un po’ nascosti:
Comparato al 1998, anno record, finora nel il 2015 (i dati sono aggiornati a settembre) siamo sotto di -0,2°K per UAH e -0,3°K per RSS, ovvero un anno non certo da record.
L’anno record 1988 è stato archiviato nei dati UAH con una deviazione di +0,42°K e nei dati RSS con un +0,45°K. Comparato agli attuali livelli di +0,30°K per UAH e +0,22°K per RSS, gli ultimi tre mesi di quest’anno dovrebbero avere delle temperature abnormi per riuscire a pareggiare il negativo attuale e battere i record del 1998. Ed è veramente impossibile arrivare a tali temperature anche in presenza di un super El Nino sulle coste peruviane.
Allora perché si continua a parlare di caldo record? Forse perché sta iniziando la conferenza sul clima di Parigi?