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Meteo e non solo a Rocca Priora e Castelli Romani
Quest’anno l’inverno artico è partito molto bene e le temperature al di sopra dell’ottantesimo parallelo sono già precipitate sotto lo zero, fermando la stagione dello scioglimento dei ghiacci. Il passaggio è avvenuto perfettamente allineato con la media quarantennale delle temperature artiche.
Ma ecco le impressionanti anomalie di temperatura di quest’anno rispetto alla più recente media 1981-2010:
E vi sono notizie ancora più interessanti dalla regione artica: l’intera grande area del Norda America e Nord Atlantico, inclusa la Groenlandia, è stata più fredda del normale durante l’anno e questa è l’area che tanto preoccupa gli allarmisti del global warming perché è considerata “il canarino nella miniera”, l’area più sensibile ai cambiamenti climatici.
Ma il tempo freddo che ha flagellato la Groenlandia dal settembre 2014 fino ad oggi, ha portato ad una forte crescita del ghiaccio marino circostante e degli accumuli nevosi all’interno del territorio come mostra questa mappa del Servizio Meteorologico Danese:
Le aree blu mostrano le zone dove vi è stata una crescita, mentre quelle rosse mostrano dove c’è stata una diminuzione. La scala riporta i mm di acqua equivalente.
Detto questo non si può certo ancora dichiarare l’artico fuori pericolo, ma le dichiarazioni persistenti, e sempre rivelatesi fallaci di un artico ice-free, lasciano il tempo che trovano!
Dopo aver toccato un minimo importante negli anni 2011 e 2012, a causa dell’aumento delle temperature del pianeta, sono tre anni che l’estensione dei ghiacci marini si sta riavvicinando alla media storica 1979-2000, segno del rallentamento e della probabile futura inversione del global warming:
Ed ecco infatti il grafico che riporta il tasso di crescita delle temperature globali superficiali. Il rallentamento è evidente: