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20/05/2015
Super El Nino - stavolta ci siamo sul serio!

El Nino questa volta fa sul serio

Il recente rinforzo dei venti equatoriali occidentali può innescare un meccanismo in grado di produrre un El Nino da record.

Quello che potete vedere sotto è il diagramma di Hovmoller che rappresenta lo stress ventoso zonale lungo l’equatore. Si può notare molto chiaramente il “colpo di vento” che si è innalzato nella zona occidentale del Pacifico equatoriale ai primi di maggio.

 

Lo stato normale del Pacifico tropicale è con gli alisei che soffiano costantemente da est a ovest, cosa che spinge l’acqua calda superficiale, riscaldata dal sole, verso ovest. Come risultato, la superficie dell’Oceano Pacifico tropicale occidentale è naturalmente più calda di quella orientale.

I colpi di vento occidentali sono una temporanea inversione di questo normale flusso ventoso, legato a particolari condizioni atmosferiche. Cioè, i venti cominciano a soffiare da ovest a est lungo il Pacifico equatoriale occidentale per qualche giorno o qualche settimana. Questo vento occidentale aiuta a spostare l’acqua calda accumulata a ovest verso zone equatoriali centrali e orientali, rafforzando il flusso orientale della controcorrente equatoriale. I venti occidentali sono in grado di far iniziare l’onda discendente di Kelvin, fenomeno che è anch’esso associato con un ulteriore trasporto di acque calde sotto la superficie da ovest a est, lungo quella che viene chiamata corrente di Cromwell (ovvero la corrente equatoriale sottomarina del Pacifico)

Uno dei fattori che ha impedito il formarsi di El Nino nel 2014/15, è stata l’assenza di questi venti occidentali, contrari agli alisei, subito dopo i primi segnali del formarsi di El Nino. 

Nella figura sotto sono i riportati i diagrammi di Hovmoller dello stress ventoso zonale equatoriale per il 2014 (a sinistra), per il 2015 fino ad oggi (al centro) e per il super El Nino del 1997 (a destra). Clicca sull’immagine per vederla ingrandita.

Dunque se Madre Natura ci vuole regalare un Nino forte quest’anno, deve continuare a far soffiare i venti occidentali nel Pacifico equatoriale.

 

Vi sono anche anomalie di temperatura negative ad occidente che stanno avanzando.

Potete vederlo da soli. Molte persone seguono le illustrazioni delle anomalie di temperatura sottomarine lungo il Pacifico equatoriale, che vengono pubblicate dal BOM e dal NOAA. Se l'animazione non è partita, cliccate sulla figura qui sotto per visionare l'andamento delle anomalie negli ultimi due mesi. Viene mostrata una sezione del Pacifico equatoriale fino ad una profondità di 450 metri, con l’ovest a sinistra e l’est a destra. Le anomalie di temperatura sono codificate con i colori secondo la scala presente sotto l’animazione e si possono notare facilmente le anomalie negative ad ovest.

 

Alcuni si domandano come il fatto di spingere acqua più fredda da occidente ad oriente possa aumentare la forza di El Nino quando quella ad est ha un’anomalia positiva. La risposta: anche se le anomalie di temperatura nel Pacifico occidentale equatoriale sono negative in termini assoluti, l’acqua del Pacifico occidentale è molto più calda di quella orientale. Potete vederlo nell’animazione sotto (cliccate sulla figura se non parte), dove sono mostrate le temperature assolute al posto delle anomalie.

 

Notare soprattutto l’isoterma a 20°C al passare del tempo. Cresce sempre di più in profondità ad est, man mano che l’acqua calda compie questa migrazione durante l’evoluzione del corrente El Nino. Notare anche come vi sia ancora una grande quantità di acqua calda profonda nel Pacifico occidentale. Ed in superficie è comunque più calda ad occidente rispetto che ad oriente. Questo significa che El Nino ha ancora molta forza per crescere quest’anno.

Normalmente l’isoterma a 20°C nel Pacifico orientale si trova in prossimità della superficie, cosicché c’è una ben chiara pendenza dell’isoterma che va da ovest ad est. Ma durante il picco del super El Nino del 1997/98, aveva migrato una tale quantità di acqua calda verso est che la pendenza dell’isoterma si era invertita: più profonda ad est che a ovest.  

Per finire:

vi sono differenti speranze in giro per il mondo su questo El Nino. I californiani sperano che un forte El Nino metta fine alla prolungata siccità che sta colpendo il loro Stato. Gli australiani sperano che El Nino scompaia senza diventare troppo forte, perché in Australia provoca profonde siccità. Qui in Italia, invece, è spesso associato ad estati particolarmente roventi.

Il recente rianimarsi dei venti occidentali potrebbe seriamente aumentare la forza di El Nino quest’anno. Ma, poi, Madre Natura ha sempre un asso nella manica. Solo il tempo potrà dirlo.

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