In un articolo pubblicato sul Journal of Quaternary Science, Esper et al. (2014), studiando gli anelli di accrescimento degli alberi, hanno riportato che la tecnica di analisi cronologica basata sulla massima densità lignea estiva (Maximum latewood density – MXD), ovvero la densità degli anelli lignei che si accrescono durante l’estate, sono un indicatore molto migliore della larghezza degli anelli per ricostruire le variazioni di temperatura estiva nel tardo Olocene con una risoluzione annuale. Questa tecnica riesce a cogliere variazioni di temperatura che sfuggono totalmente quando si usa la larghezza degli anelli come proxy per le temperature.

Gli scienziati hanno studiato le due serie storiche più lunghe esistenti al mondo basate sulla MXD, quelle di Melvin et al. (2013) ed  Esper et al. (2012). Combinando porzioni di ogni serie, i ricercatori hanno prodotto una nuova e migliorata serie storica delle temperature per l’Europa settentrionale che parte dal 17 A.C. fino ad arrivare ai giorni nostri.

Il team di scienziati, provenienti dalla Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Grecia, Svezia e Svizzera, ha rilevato dall’analisi dei dati un lento raffreddamento delle temperature valutabile in -0,31±0,03°C per 1000 anni. Fenomeno completamente invisibile dall’analisi della larghezza degli anelli d’accrescimento, per cui le temperature del periodo caldo Medievale e Romano sono sempre state sottostimante di diversi decimi di grado.

Ancora più importante, il team ha notato che la serie storica di temperature presenta un’oscillazione secolare di temperature sovraimposta al trend decrescente.

E’ la conferma che le temperature medie  nell’epoca Medievale e Romana erano più alte di quelle riscontrate nel tardo ventesimo secolo, temperature che non hanno niente di eccezionale o unico nel panorama storico europeo.

Buon Natale a tutti voi!!!!