Come è noto, una delle teorie più in voga (forse l'unica che poteva vantare un po' di credibilità) per spiegare la pausa del global warming degli ultimi 18 anni, sostiene che il calore, che avrebbe dovuto far salire le temperature superficiali a causa dell’aumento della CO2, è stato sequestrato dagli oceani e accumulato nelle profondità oceaniche. I dati accumulati dalle sonde ARGO e dal JPL smentiscono questa ipotesi:

“Le acque profonde degli oceani terrestri non si sono riscaldate sensibilmente dal 2005, secondo un nuovo studio NASA, lasciando insoluto il mistero del perché il GW abbia rallentato in anni recenti.”
Gli scienziati al JPL della NASA a Pasadena, hanno analizzato dati da satellite e misure dirette delle temperature oceaniche dal 2005 al 2013, trovando che le profondità oceaniche sotto i 2000 metri non si sono riscaldate in maniera sensibile. Le temperature della parte superiore degli oceani hanno invece continuato a riscaldarsi, ma non abbastanza per controbilanciare lo stallo delle temperature atmosferiche.

 Nel frattempo, mentre ci preoccupiamo del GW Stati Uniti e Russia stanno sperimentando record storici di nevicate in anticipo di stagione.

E se siete preoccupati che le alte temperature atmosferiche stiano sciogliendo i nostri ghiacciai (senza considerare il record storico di ghiaccio dell’antartico e l’inversione di tendenza dei ghiacci artici), potete consolarvi sapendo che già negli anni 50 dello scorso secolo erano tutti molto preoccupati di questo fenomeno:

Come curiosità climatica, è stato calcolato che all’attuale tasso di crescita, in trentasei anni i ghiacci antartici toccheranno il Sud America chiudendo lo stretto di Drake! Questo naturalmente non accadrà, poiché ci sono in gioco correnti oceaniche molto forti in quella zona, ma resta la curiosità del dato ed il record storico di estensione dei ghiacci marini: