I satelliti misurano la temperatura dell’atmosfera terrestre, utilizzando sensori a microonde, sin dalla fine degli anni 70, permettendo di calcolare le temperature atmosferiche a varie quote sopra il livello del mare.

Il livello più vicino alla superficie terrestre è la bassa troposfera. Le temperature sono calcolate in modo da far pesare soprattutto il contributo dei primi 5-6000 metri, come mostrato dal grafico qui sotto:

Le anomalie di temperatura globali UAH sono calcolate e fornite dall’Università dell’Alabama in Huntsville (UAH appunto) e sono tra le più affidabili tra tutti i set a disposizione, grazie ad una costellazione di satelliti abbastanza recente ed una continua sovrapposizione delle misure tra satelliti diversi. Come base per il calcolo delle anomalie viene utilizzato il periodo 1981-2010.
Ed ecco le anomalie aggiornate al mese di giugno:

 +0,30°C sostanzialmente nessun cambiamento da moltissimi anni.
Questo andamento piatto delle anomalie è molto ben visibile tracciando un grafico di tendenza. Ecco quello a 162 mesi:

Il grafico non rappresenta le anomalie di temperatura, ma la tendenza al riscaldamento o al raffreddamento, calcolata su una media mobile a 162 mesi.
Basandosi su questo grafico, si può notare come il periodo di riscaldamento di 162 mesi più intenso è terminato all’incirca nel 2004. Da allora c’è stato un crollo verticale della tendenza, che è tornata ai livelli degli anni 70. L’ultimo crollo simile a questo risale agli anni 40, che portò un periodo abbastanza freddo fino alla metà degli anni 70, tanto che in quegli anni si temeva l’arrivo della nuova era glaciale!

Poco cambia considerando le medie mobili a 205 mesi:

Il trend non è più di riscaldamento da circa 17 anni!

Ed ecco un altro dato interessante:

dai dati NOAA si ricava che nell’ultimo anno negli Stati Uniti si sono battuti 28504 record ASSOLUTI di freddo e solo 13205 di caldo, un rapporto di oltre 2:1. Segno anche questo dell’inversione di tendenza?