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Ottime notizie dalla zona del Karakorum. Il 23 maggio 2014 fa è stato pubblicato un articolo a firma M. Rankl(1), C. Kienholz(2), M. Braun(1) (1: Istituto di Geografia dell’Università di Erlangen-Nuremberg. 2: Istituto Geofisico dell’Università dell’Alaska) in cui è riportato che, grazie ad un raffinato sistema di imaging satellitare, è stato possibile misurare lo stato dei ghiacciai della regione con una precisione senza pari.
Si può leggere nell’abstract dell’articolo, qui tradotto:
“Il bilancio positivo nella massa dei ghiacciai nella regione del Karakorum, durante l’ultima decade, ha favorito l’avanzamento ed il consolidamento delle posizioni terminali dei ghiacciai, mentre ghiacciai in regioni adiacenti hanno subito l’effetto di recessioni ed assottigliamenti. […] Su 1219 ghiacciai la grande maggioranza ha mostrato, durante il periodo di osservazione, una linea di termine stabile (969). Sessantacinque ghiacciai sono avanzati, novantatré ritirati e sono stati identificati 101 ghiacciai di tipo surge di cui 10 nuovi.”
L’accrescimento della massa dei ghiacci nella zona durante il periodo di analisi, ovvero tra il 1999 ed il 2010, è stato di circa +0.10 m a-1.
La notizia è molto positiva perché la regione del Karakorum, situata tra i confini di India, Pakistan, Afghanistan e Cina, rappresentando una grossa fetta della più alta catena montuosa del mondo, con 4 vette sopra gli ottomila metri ed oltre la metà della sua superficie sopra i 5000, è sede dei più grandi ghiacciai planetari al di fuori delle regioni polari.
Ma come si può spiegare l’accrescimento dei ghiacciai nella regione?
Il clima nella regione è influenzato dai monsoni asiatici che contribuiscono per l’ottanta per cento alle precipitazioni estive nella regione sudorientale del Karakorum. Durante l’inverno, le precipitazioni avvengono per lo più grazie a sistemi ciclonici occidentali che sono responsabili per buoni due terzi delle nevicate in alta quota. Verso Nord la forte pendenza e la posizione più continentale diminuiscono drasticamente le influenze di entrambi i sistemi ventosi.
Dal 1960 alcuni studi hanno dimostrato un aumento delle precipitazioni, una diminuzione delle temperature medie e minime estive, ma anche un incremento delle temperature massime e medie invernali. La combinazione di questi effetti ha portato un bilancio positivo dei ghiacci in queste regioni che l'aumento delle temperature invernali non è risucito a compensare del tutto.
Notare però che se si considera l’intera catena formata da Hindu Kush-Karakorum-Himalaya, il bilancio della massa dei ghiacci resta negativo con un tasso di decrescita di circa -0.15 m a-1 tra il 1999 ed il 2011.