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14/05/2014
El Niño - indici teleconnettivi ed evoluzione dell'evento

La scorsa settimana abbiamo trattato l’argomento di El Niño in generale e le sue influenze sul clima globale. Questa settimana vediamo i fatti ed i dati che portano a supporre l’arrivo di un poderoso El Niño per la fine di quest’anno.
Per prevedere e misurare gli eventi ENSO (El Niño Southern OScillation), si utilizzano diversi indici. Il più complesso, completo e affidabile è l’indice MEI (Multivariate ENSO Index). E’ un indice composito che utilizza sei parametri per valutare l’ENSO, ovvero temperatura superficiale dell’oceano, temperatura superficiale dell’aria, pressione SLM, venti superficiali (est-ovest), venti superficiali (nord-sud) e ammontare totale della nuvolosità. Un indice MEI positivo significa fase calda, un indice negativo, fase fredda.
Un indice più intuitivo e semplice e che, di fatto, è quello utilizzato dal NOAA è il Niño 3.4 SST. Scritto così può sembrare incomprensibile ma in effetti è un indice molto semplice: è la media su tre mesi delle anomalie di temperature superficiali oceaniche nella regione Niño 3.4 che è contenuta nel rettangolo di coordinate 5°N-5°S, 120°-170°W, ovvero quello che potete vedere in figura bordato di rosso. 

Quando nella zona 3.4 la temperatura delle acque ha un anomalia positiva (>0.5°C) per più di cinque mesi consecutivi, si parla di El Niño.
Altro indice, anche se meno usato nella divulgazione, è il SOI (Southern Oscillation Index) che è calcolato basandosi sulla differenza di pressione tra Tahiti nella Polinesia francese e Darwin nel nord dell’Australia. La differenza di pressione tra le due zone ci indica la forza e la direzione del vento prevalente, che come abbiamo visto nel precedente articolo è strettamente connesso al fenomeno ENSO. 

Ma veniamo al dunque.
I seguenti grafici rappresentano l’evoluzione delle anomalie nell’oceano Pacifico, per quattro mesi lungo l’equatore e fino ad un profondità di 400m. Si noti come la massa di acqua calda , si sposta lentamente verso est affiorando sempre di più in superficie, con anomalie di circa +4°C alla profondità attuale di 100-150m. 

Ed ecco gli andamenti settimanali delle temperature degli eventi ENSO del 1982/83 e 1987/88 a confronto con le temperature di quest’anno. In ascissa sono riportate le settimane a partire da gennaio dei rispettivi anni ed in ordinata le anomalie di temperatura. I grafici sono tratti dal sito di Bob Tisdale. Il primo grafico riguarda la zona 3.4, il secondo la zona 3 ed il terzo la zona 1+2.


L’andamento è in linea con gli eventi degli anni passati. Notare che negli scorsi eventi si è raggiunto il valore di soglia +0.5°c verso la settimana 17-18, in linea con quanto sta accadendo quest’anno.

Molto interessanti sono i prossimi due grafici: il primo mostra l’anomalia del volume d’acqua sopra il termoclino a 20°C, il secondo l’anomalia di temperatura sopra i 300 metri. Entrambi i grafici sono delle medie fatte su tutta la fascia centrale del pacifico (5S-5N, 155W-80W), una quantità enorme d’acqua!


In conclusione è ancora presto per poter dire come si evolverà El Niño durante l’anno, perché le condizioni oggi sono molto diverse da quelle degli anni passati, soprattutto per quanto riguarda le temperature oceaniche e la loro distribuzione.

Per il momento non possiamo fare altro che osservare l'evoluzione del fenomeno.

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